È bello e dolce morire per la patria.
Piacere ai prìncipi non è per gli uomini piccola lode.
Prudentemente Iddio nascose fra tenebre caliginose gli eventi del tempo futuro.
La forza bruta non governata dalla ragione rovina sotto il suo stesso peso.
Ai pittori e ai poeti è sempre stata concessa la giusta libertà di osare in ogni cosa.
Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito. Cogli il giorno presente confidando il meno possibile nel futuro.
Esponiamo alla malignità, le più belle ricerche, a misura, che le crediamo opportune, per il felice sviluppo delle grandezze della nostra Patria.
Morirei per la mia patria ma non vorrei che la mia patria morisse per me.
Se la patria non ha debito né possibilità di nudrire del suo ogni giorno tutti i suoi indigenti, spietata cosa sarebbe inibire a questi di procacciarsi altrove la sussistenza.
È istinto di natura L'amor del patrio nido. Amano anch'esse Le spelonche natìe le fiere istesse.
Desiderare la grandezza del proprio paese è desiderare il male dei propri vicini. Chi volesse che la propria patria non fosse mai né più grande né più piccola, né più ricca né più povera, sarebbe cittadino dell'universo.
Vogliamo la patria, la patria una e rapidamente. Possiamo cedere su tutto; su questo no. Potete, sapete darcela?
Se mi interesso prima a me, il massimo che io possa conseguire, abbracciare nella mia considerazione, nel mio amore, è la patria.
È un fatto ben noto che riconosciamo la nostra madre patria quando siamo sul punto di perderla.
Patria è il nome che si dà al proprio paese quando se ne ha bisogno.