La patria è dove si vive felici.— Voltaire
La patria è dove si vive felici.
Chi ha delle estasi, delle visioni, chi scambia i sogni per la realtà è un entusiasta. Chi sostiene la propria follia con l'omicidio è un fanatico.
Per fanatismo si intende una follia religiosa, cupa e cieca. E' una malattia dello spirito, che si prende come il morbillo. I libri la diffondono meno che le assemblee e i discorsi.
Alla fine di quasi tutti i capitoli di metafisica dobbiamo mettere le due iniziali dei giudici romani quando non erano capaci di sbrogliare una causa. N.L., non liquet, non è chiaro.
È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria.
Che cos'è la tolleranza? È la prerogativa dell'umanità. Siamo tutti impastati di debolezze e di errori; perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze: questa è la prima legge di natura.
Ben io ti dico, che mia patria è quella Che nel popolo sta.
Esponiamo alla malignità, le più belle ricerche, a misura, che le crediamo opportune, per il felice sviluppo delle grandezze della nostra Patria.
Finché, domestica o straniera, voi avete tirannide, come potete aver patria? La patria è la casa dell'uomo, non dello schiavo.
La patria è il massimo prolungamento dell'individuo o meglio: il più vasto individuo vivo capace di vivere lungamente, di dirigere, dominare e difendere tutte le parti del suo corpo.
A chi non ha patria non istà bene l'essere sacerdote, né padre.
Vogliamo la patria, la patria una e rapidamente. Possiamo cedere su tutto; su questo no. Potete, sapete darcela?
La patria è sempre dove si prospera.
Un soldato deve essere pronto a morire per la sua patria. Anche a costo della vita.
Con la patria legata alle vele e i remi al vento I naufraghi dormirono mansueti come fiere morte nei sudari delle spugne. Ma gli occhi delle alghe sono vòlti al mare Caso mai le riporti l'austro con le vele tinte di fresco.
Libertade o morte, tutti Esclamate, e mano al brando: Fortunato chi pugnando Per la patria morirá.