Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
Questi è il rosso di pel, Foscolo detto sì falso che falsò fino sé stesso quando in Ugo cambiò ser Nicoletto. Guarda la borsa se ti vien appresso.
Quel vivace tuo talento Qualche volta un po' incostante, Che ti fa con bel portento Presto irata e presto amante. Ciò che importa? Un genio instabile Colpa è sol di fresca età: Non saresti sì adorabile Senza qualche infedeltà.
Pace, pace una volta al mio tormento, Stanco di più patir, dai suoi legami Fugge il mio spirto, e si dilegua al vento.
Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; Chè di Giuda il Leon non anco è morto; Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi.
Amiam, che i dì son brevi; Un giorno senza amor, È giorno di dolor, Giorno perduto.
Dev'essere necessario un grande coraggio per donare a molti quel che spesso non si dà che all'amato.
Che cosa rende filosofi? Il coraggio di non serbare alcuna domanda nel cuore.
Parole, perché tra il "dire" e il "fare" c'è di mezzo il coraggio.
Non si è mai abbastanza coraggiosi da essere vigliacchi definitivamente.
Non si diventa grandi uomini, se non si ha il coraggio d'ignorare un'infinità di cose inutili.
Chi potrebbe mai permettere che la sua incapacità di sperare o di ricercare il bene possa oscurare il coraggio di chi porta i suoi fardelli come se fossero privilegi?
Non serve avere sempre coraggio. A volte basta non aver paura.
E un cane, un cavallo, qualsiasi essere vivente potrà mai essere coraggioso se non ha anche istinto aggressivo?
Coraggio, il meglio è passato.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
Entriamo nel sonno per un atto di egoismo giornaliero: nella morte per un egoismo definitivo.
Credo sia una reazione sana, il riaffermarsi della vita, del piacere e dell'amore dopo aver percorso per molto tempo i territori della morte.
La morte è come il sonno, ma con questa differenza: se sei morto e qualcuno grida "In piedi, è giorno fatto!", ti riesce difficile trovare le pantofole.
Tutte le tragedie finiscono con la morte, tutte le commedie con un matrimonio.
La morte è una ladra che non si presenta mai di sorpresa.
Per uno che viene sepolto vivo ce ne sono cento altri che penzolano sulla terra, pur essendo morti.
Voglio assolutamente continuare a sentire che un giorno morirò. Altrimenti non mi accorgo che vivo.
Essere morti significa svegliarsi dalla parte sbagliata dei propri sogni.
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