Il cuor si serra Nelle fortune, e sol lo schiude il tocco Delle grandi sventure..— Vincenzo Monti
Il cuor si serra Nelle fortune, e sol lo schiude il tocco Delle grandi sventure..
Nel tripudio ognun corre ad abbracciarte Sia nemico, od amico; l'allegrezza Non distingue i sembianti; un caro errore Dona gli amplessi, e negli amplessi il core.
Amiam, che i dì son brevi; Un giorno senza amor, È giorno di dolor, Giorno perduto.
Torna, o delirio lusinghier deh! torna; Né cosi ratto abbandonarmi. Io dunque Suo sposo! ella mia sposa! Eterno Iddio, Di cui fu dono questo cor che avvampa, Se un tanto ben mi preparavi, io tutti Spesi gl'istanti in adorarti avrei.
Perde il nome la Possanza, che di barbari s'aita: Vile è il trono, a cui sostegno son quell'armi, ed onta il regno.
La fortuna da troppo a molti, ma abbastanza a nessuno.
La nostra fortuna è come l'acqua nella rete: tiri la rete e la senti gonfia, e quando l'hai issata a terra non c'è niente.
Non bisogna fidarsi troppo dei piani prestabiliti, perché la fortuna segue una sua logica, che è ben lungi dal coincidere con la nostra.
Credo di essere un ragazzo fortunato. Ma sono convinto che la fortuna te la devi creare. La devi prendere al volo per riuscire a fare nella vita quello che davvero vuoi.
La più grande fortuna degli uomini è la liberazione dalla paura.
È il marchio dell'uomo inesperto non credere nella fortuna.
La fortuna dà troppo a molti, a nessuno abbastanza.
La piada è il mio portafortuna, non può mancare mai: la compro precotta e me la cucino nel camper.
Una certa fortuna non sta nell'avere ciò che pensavi di volere ma nell'avere ciò che hai, che una volta che hai avuto sei intelligente abbastanza da vedere che è quello che avresti voluto avere se lo avessi saputo.
Meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti.