Fulmine colga, Sperda que' tristi che per vie di sangue Recando libertà recan catene, Ed infame e crudel più che il servaggio Fan la medesma libertà.
Torna, o delirio lusinghier deh! torna; Né cosi ratto abbandonarmi. Io dunque Suo sposo! ella mia sposa! Eterno Iddio, Di cui fu dono questo cor che avvampa, Se un tanto ben mi preparavi, io tutti Spesi gl'istanti in adorarti avrei.
Amiam, che i dì son brevi; Un giorno senza amor, È giorno di dolor, Giorno perduto.
Severi, imperscrutabili, profondi Sono i decreti di lassù, né lice A mortal occhio penetrarne il buio.
Libertade o morte, tutti Esclamate, e mano al brando: Fortunato chi pugnando Per la patria morirá.
Del color non dipende Degli occhi la bellezza, Ma sol dalla dolcezza Che da lor piove e scende.
La libertà è una e indivisibile; essa non può essere "privilegio" di individui, di gruppi, di classi.
La libertà risiede nella comprensione di se stessi, di momento in momento.
Libertà, uguaglianza, sono parole magiche.
Ci sono due cose buone nella vita, la libertà di pensiero e libertà d'azione.
La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione. La libertà un agnello bene armato che contesta il voto.
La libertà è come il caffè: ristretta. Va servita e conquistata in dosi minime.
La libertà, come la bravura, non è una dote che ci si autoattribuisce, ma una qualità che ci viene riconosciuta solo dopo averla esercitata.
La libertà comincia dall'ironia.
Il grado di libertà di un uomo si misura dall'intensità dei suoi sogni.
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