Chi si domanda se il nemico è stato sconfitto dalla strategia o dal valore?— Virgilio
Chi si domanda se il nemico è stato sconfitto dalla strategia o dal valore?
La virtù è ancor più gradita se splende in un bel corpo.
D'Italica forza possente sia la stirpe di Roma.
Per la morte non c'è spazio, ma le vite volano e si aggiungono alle stelle nell'alto cielo.
La paura aggiunse ali ai piedi.
L'amore vince ogni cosa: anche noi cediamo all'amore.
Stiamo vivendo un'epoca tremenda, in cui pare che abbia trionfato l'ateismo, ossia il demonio.
Se c'è una cosa che essere un vincitore non garantisce è la salvezza dei propri figli.
Così il CAI Centrale si limita a «riconoscere a Bonatti il giusto merito per l'apporto alpinistico da lui dato alla vittoria del K2»... E chi mai, fin dall'inizio, ne aveva dubitato? Risultò insomma, tout court, una finta, assurda e persino ridicola revisione storica.
È un gioco il nostro, un gioco. È importante non prendere troppo sul serio la partita, perché così si rischia di perderla. Dobbiamo mantenerci flessibili, ma naturalmente è importante che si giochi tutti allo stesso gioco.
I vinti hanno sempre torto, e i vincitori ragione.
Il valore delle operazioni militari risiede nella vittoria, non nel temporeggiare.
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.
I problemi della vittoria sono più gradevoli di quelli della sconfitta, ma non meno difficili a risolversi.
A volte nel perdere una battaglia trovi un nuovo modo di vincere la guerra.
Non c'è nessun metodo che garantisca la vittoria: ci sono solo errori da non commettere.