Il Dio cristiano propone e non impone, lasciando sempre un margine di penombra che permetta la negazione e che salvi, per l'uomo, la libertà; e, per Lui, il diritto di perdonare.
La discrezione di Dio che non sfolgora maestoso sembra un omaggio alla libertà dell'uomo, la salvaguardia suprema della facoltà che gli è data di scegliersi il suo destino. Un Dio nascosto è il solo che possa instaurare con gli uomini un rapporto di libertà e non di necessità.
Non ha torto chi di fronte a certi eccessi o deviazioni della pur ricca, preziosa, spesso commovente devozione popolare mariana ha osservato: "Alla Madonna rischiamo di chiedere troppo "le grazie" e troppo poco "la Grazia"".
C'è da meravigliarsi e diffidare da coloro che affermano di non avere difficoltà a credere. Forse (com'è stato detto) è perché non hanno ben capito di che cosa si tratta.
Unica tra le religioni, il cristianesimo non annuncia solo la salvezza dell'anima, la sopravvivenza dello «spirito», bensì pure la risurrezione della carne.
Tutti sanno che non si combatte una religione che per costruirne un'altra.
È stato detto molto bene che se i triangoli facessero un Dio, gli darebbero tre lati.
Dio non è altro che la figurazione di quell'Ideale di amore, di giustizia, di pace che è in cima di tutte le umane aspirazioni. Far dipendere la morale da Dio è come farla dipendere da sé stessa.
Il fatto che abbiamo l'idea di un Dio è solo una prova inadeguata della sua esistenza. Una prova più solida è che siamo in grado di dubitare di lui.
Per non vedere nelle forze attive della distruzione il Dio che cerchiamo e amiamo, è utilissima la finzione di Satana, che ci maschera l'intollerabile verità.
Nessun vero tiranno conosciuto della storia è mai stato responsabile di un solo centesimo dei delitti, dei massacri, e di tante atrocità attribuite al Dio della Bibbia.
Prima di bruciare vivo Vanini, un pensatore acuto e profondo, gli strapparono la lingua, con la quale, dicevano, aveva bestemmiato Dio. Confesso che, quando leggo cose del genere, mi vien voglia di bestemmiare quel dio.
Iddio discende in tutti qualche volta, ma non abita che in pochi o nessuno.
Essere un dio è solo una questione di temperamento, alla fine.
L'adozione acritica del "rivelato" e del mistero dell'autorità implicati dalla rivelazione rendono ancora più difficile, o forse persino impossibile, la conquista di quel diritto più esigente: tacere a proposito di Dio.
Ma già vogeva il mìo disio e 'l velle sì come rota ch' igualmente è mossa l' amor che muove il sole e l' altre stelle.
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