Noi siamo come i nostri pensieri ci hanno fatto; perciò state attenti a cosa pensate.— Vivekananda
Noi siamo come i nostri pensieri ci hanno fatto; perciò state attenti a cosa pensate.
Tutti i poteri dell'universo sono già dentro di voi. Siete voi che vi siete coperti gli occhi con le vostre mani. Vi lamentate che è buio. Siate consapevoli che intorno a voi non ci sono tenebre. Togliete le mani dai vostri vostri occhi e apparirà la luce, che era lì da un'eternità.
La religione hindu non consiste in lotte e tentativi per credere in una certa dottrina o dogma, ma nel realizzarsi nell'essere e nel divenire, non nel credere.
Se desiderate aiutare qualcuno, non pensate al suo contegno futuro. Se volete fare un'opera grande e buona, non curatevi del risultato.
L'uomo perfetto sa indirizzare la sua intera anima su di un unico punto d'amore, eppure sa esserne distaccato.
Se l'umanità deve sopravvivere, avremo bisogno di un vero e proprio nuovo modo di pensare.
Non si pensa nello stesso modo su una stessa cosa la mattina e la sera. Ma dov'è il vero, nel pensiero della notte o nello spirito del mezzogiorno? Due risposte, due razze di uomini.
Per chiunque pensa e agisce è un brutto segno se non è vilipeso, ingiuriato, minacciato.
Penso come un genio, scrivo come uno scrittore brillante, e parlo come un bambino.
Nulla è vero o falso, ma è il pensarlo che lo rende tale.
Chi pensa in tutto come il suo secolo è necessariamente nell'errore.
A volte anche il pensare danneggia la salute.
Un altro può anche pensare per me, ma non è desiderabile che lo faccia precludendomi la possibilità di pensare per me stesso.
Ancor prima che a scrivere, imparate a pensare.
Ci sono in ogni epoca degli individui che non pensano come tutti, cioè che non pensano come coloro che non pensano affatto.