Niente resiste tranne le qualità della persona.
Noi tutti anche i migliori e più audaci uomini e donne, sistemiamo la nostra vita tenendo conto di quello che la società convenzionalmente ordina e considera giusto.
La guerra vera non comparirà mai nei libri.
Se c'è qualcosa di sacro, il corpo umano è sacro.
Meglio perverso, che virtuoso per paura o per conformismo.
Come mai ricavo forza dalla carne che mangio?
Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell'uomo.
Il senso della dignità fondamentale è distribuito con parzialità alla nascita.
Una delle cose fondamentali della vita è la dignità. Non bisogna mai perderla. Per non perderla basta non averla.
La maggior parte della gente consuma metà delle proprie energie cercando di proteggere una dignità che non ha mai posseduto.
Nel piccolo italiano medio c'è una zona nobile, un soprassalto di dignità che non arriva all'eroismo ma che lo spinge ad agire, anche solo con una dimostrazione di affetto e di appoggio all'amico.
Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà.
La dignità dell'artista sta nel suo dovere di tener vivo il senso di meraviglia nel mondo.
La dignità personale si misura con il metro della propria coscienza, non con quello del giudizio altrui.
La dignità umana ha la caratteristica di essere assente proprio là dove si presume che sia presente, e di comparire sempre dove non c'è.
Dignità è la forma condizionale di quello che uno è. Se la dignità non esistesse, non ci sarebbe nemmeno la mancanza di dignità. Essa provoca i guardoni, e dove ci sono i guardoni, il traffico si paralizza.