Non c'è più tempo per piangere sul latte versato, è ora tempo di piangere nella tua birra.
Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione.
Da giovane ho desiderato che la bellezza fosse in me e sono stato un infelice. Ora so che è ovunque intorno a me e la accetto.
Le virtù cristiane della pazienza e della rassegnazione sono le massime virtù dell'imbecillità umana.
Chi getta la spugna non vince mai, e un vincente non getta mai la spugna.
Sembra che mai nulla si decida ad andare per il verso giusto finché siamo anche soltanto un poco rassegnati.
Essere sconfitti in partenza ci fa risparmiare un sacco di tempo.
Seneca, alla domanda. "Qual è il miglior conforto nell'afflizione e nel dolore?" risponde: "Che l'uomo accolga ogni cosa come se l'avesse richiesta e desiderata".
È finita e non c'è più nulla da fare, e questa è già una consolazione, come dicono in Turchia quando tagliano la testa dell'uomo sbagliato.
Io non sono fatalista. E se anche lo fossi, che cosa potrei farci?
Rassegnarmi a tutto l'orrore d'una lunga prigionia, rassegnarmi al patibolo, era nella mia forza. Ma rassegnarmi all'immenso dolore che ne avrebbero provato padre, madre, fratelli e sorelle, ah! questo era quello a cui la mia forza non bastava.