L'accademia è la morte del cinema. È l'esatto contrario della passione.
Il cinema è l'arte degli illetterati.
Ogni mio singolo capello bianco lo chiamo "Kinski".
È il colmo della follia riproporsi la soppressione delle passioni. Questo è il bel progetto del devoto, che si tormenta come un forsennato per non desiderare nulla, non amare nulla, non sentire nulla, e che finirebbe per diventare un vero e proprio mostro se riuscisse a realizzarlo!
È veramente umana la passione perversa di appartenere a una persona soltanto?
Non esistono condizioni ideali in cui scrivere, studiare, lavorare o riflettere, ma è solo la volontà, la passione e la testardaggine a spingere un uomo a perseguire il proprio progetto.
La passione dominante, quale che sia, la passione dominante governa sempre la ragione.
Si declama tanto contro le passioni, causa di tutti gli affanni umani, e si dimentica che sono anche la causa di tutte le nostre gioie.
Tutto ha un limite, anche le passioni umane.
Con la virtù si fanno solo opere fredde. Sono la passione e il vizio ad animarle.
Eppure, e forse perciò stesso, soltanto le passioni possono farci veramente conoscere qualcosa di noi. L'odio l'amore, il disgusto, l'umiliazione, soprattutto l'umiliazione. Essa incide spesso in noi un pensiero rigoroso, come un lampo, nella notte, ci rivela le ramificazioni di una foresta.
La mia passione viene dal cielo, non da riflessioni terrene.
Le passioni sono difetti o virtù solamente se portate all'estremo.
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