La vittoria è un'illusione dei filosofi e degli stolti.
Quel che vi è di meglio nel pensiero si aggrappa come edera morta su vecchi mattoni morti.
L'uomo fa molto più di ciò che può o deve sopportare. E così finisce col credere di poter sopportare qualunque cosa. E questo è il terribile. Che possa sopportare qualunque cosa, qualunque cosa.
La vita non si interessa del bene e del male.
Un uomo vivo è meglio di qualsiasi uomo morto, ma nessun uomo vivo o morto è molto migliore di qualsiasi altro uomo vivo o morto.
La fine della saggezza è sognare cose così elevate da perdere il sogno nella ricerca di esse.
Il momento della vittoria è troppo breve perché si debba vivere per quello e per nient'altro.
La vittoria è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa pattuglia di eroi è il segreto di ogni vittoria.
Qualunque cosa ci insegnino i vincitori, abbiamo appreso dai vinti.
Non è cosa che gli uomini nel vivere del mondo debbino piú desiderare e che sia piú gloriosa, che vedersi el suo inimico prostrato in terra ed a sua discrezione; e questa gloria la raddoppia chi la usa bene, cioè con lo adoperare la clemenzia, e col bastargli d'avere vinto.
Abbiamo bisogno di cadaveri per lastricare le strade di tutti i trionfi.
Io vivo per la vittoria. In Nazionale chiamerò chi lo merita, voglio solo grandi uomini, dentro e fuori dal campo.
Ho lottato, è già tanto, ho creduto nella mia vittoria. È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l'aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.
Hai un talento naturale. Non mi fido di quelli così. Tu sai correre, lo ammetto. E, per la miseria, sai saltare! Ma io voglio sapere se sai vincere.
Io credo nella perfetta riuscita in ogni area della mia vita! Aspettati il successo! Aspettati di vincere!
Nessun vincitore crede al caso.