Il passato non muore mai. Non è nemmeno passato.
Tutti noi abbiamo fallito nel realizzare i nostri sogni di perfezione. Così io giudico noi sulla base del nostro splendido fallimento nel fare l'impossibile.
L'uomo fa molto più di ciò che può o deve sopportare. E così finisce col credere di poter sopportare qualunque cosa. E questo è il terribile. Che possa sopportare qualunque cosa, qualunque cosa.
C'è solo una cosa su cui scrivere: il cuore umano in conflitto con se stesso.
La gente ha bisogno delle difficoltà - un po' di frustrazione per affinare lo spirito, rafforzarlo. Gli artisti lo fanno; non voglio dire che hai bisogno di andare a vivere in una topaia o in un solaio, ma devi imparare ad essere forte, resistente. Solo i vegetali sono sempre felici.
Fate che le glorie del passato siano superate dalle glorie dell'avvenire.
Non posso cambiare il passato ma posso provare a migliorare il futuro.
Leggendo il passato si capisce meglio come siamo arrivati ad essere ciò che oggi siamo.
Remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato.
Il disprezzo del passato o è ignoranza o è paura.
D'altra parte, ogni epoca interroga il passato con la richiesta di una risposta utile al presente, o in ogni caso consonante con lo spirito del tempo.
Il passato è come una tomba che non rende più i suoi morti.
Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo.
Il passato non sta mai fermo un attimo: è mobile come una bandiera in una giornata di vento. Visto con gli occhi del presente, tende continuamente a modificarsi, fino a diventare quello che Sant'Agostino definiva «il presente del passato».
Se sei ancora attaccato ad un vecchio sogno di ieri, e continui a mettere dei fiori sulla sua tomba ad ogni momento, non puoi piantare i semi per un nuovo sogno che possa crescere oggi.