Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro.— Euripide
Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro.
Il silenzio per i saggi è una risposta.
Forse non avrebbe osato uccidere i vendicatori.
Non c'è nulla di migliore di un amico vero, non la ricchezza, non il potere: perché la folla è un contraccambio che non vale un amico nobile.
Poco importa per chi è morto avere suntuosi funerali: sono vane pompe che lusingano solo la vanità dei superstiti.
In gioventù tutti, uomini e donne, cercano di contrastare dentro il loro animo ogni nuova sincera simpatia: quasi la mettono alla prova, anche a costo di soffocarla sul nascere. È un istinto di prudenza e di difesa.
Può darsi che i giovani non abbiano tutte le virtù degli anziani, ma ne hanno una che vale tutte le altre e cioè che un giorno ne prenderanno il posto.
Meglio sprecare la giovinezza che non farne niente del tutto.
I giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui.
La giovinezza è la stagione delle pronte suture e delle cicatrici rapide; a quell'età le facce parlano apertamente e la parola è inutile: ci sono giovani di cui si potrebbe dire che la loro fisionomia discorre.
La giovinezza è la passione per l'inutile.
Un capo politico dovrebbe guardarsi le spalle tutto il tempo per verificare se i giovani lo seguono. Se questo non accade, non potrà essere a lungo un capo politico.
Per riacquistare la giovinezza basta solo ripeterne le follie.
C'è gente che non è giovane mai, c'è gente che è giovane sempre e altri che ringiovaniscono con il tempo. Vedo molte persone che invecchiano male e altri che sono capaci di avere sempre uno sguardo nuovo.
La giovinezza non sta nel mutare idee e passioni ogni giorno, ma nel provare ogni giorno le proprie idee e passioni contro la realtà, per vedere se tagliano.