Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori.
Qualsiasi mortale sopporti bene le cose che accadono, mi sembra esser il migliore in saggezza.
L'ingegno non è sapienza.
Parla se hai parole più forti del silenzio, o conserva il silenzio.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
I buoni e i saggi conducono vite tranquille.
Le lacrime che guariscono sono anche le lacrime che scottano e feriscono.
Noi continuiamo ad asciugare le lacrime anche se sappiamo che l'uomo continuerà a piangere. Ma un giorno ogni dolore sarà consumato e ogni lacrima sarà asciugata.
Le lacrime sono il nobile linguaggio dell'occhio.
Non è indegno dell'uomo piangere.
Non piangere perché qualcosa finisce. Sorridi perché è accaduta.
Le lacrime che non escono si depositano sul cuore, con il tempo lo incrostano e lo paralizzano come il calcare incrosta e paralizza gli ingranaggi della lavatrice.
O dammi canto da cantar soave, sì che lacrime di cielo colorino la vita.
E un sollievo di lacrime a invadere gli occhi e dagli occhi cadere.
Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime.
V'è più genio in una lacrima che in tutti i musei e in tutte le biblioteche dell'universo.