Il mio passato: quando è stato bello, rammento la situazione; quando è stato brutto, rammento me stesso.— Peter Handke
Il mio passato: quando è stato bello, rammento la situazione; quando è stato brutto, rammento me stesso.
Una narrazione che non passa attraverso l'io dell'autore non è letteratura ma solo un semplice prodotto.
È difficile avere tante sensazioni da poter scrivere più di una lettera al giorno.
Felicità e contemporaneamente la sensazione, terrorizzante, che si tratti solo di un'eccezione.
La letteratura normale è solo mondo esteriore, la poesia è solo mondo interiore. Nel mio modo di scrivere ci sono entrambe le cose. Io sono un epico lirico.
Spesso provo la sensazione di essere l'impiegato di me stesso.
Credere che il passato possa ritornare è una necessità della mente umana, la quale, non istando mai nel presente e ignorando l'avvenire, ne cerca uno che somigli al passato.
Il passato non si può più modificare e il futuro non ci appartiene di diritto. Ciò che esiste davvero è il presente. Solo l'attimo ha importanza.
Vivere nel passato è un'attività stupida e solitaria. Guardarsi indietro fa male ai muscoli del collo, ti fa sbattere contro la gente impedendoti di andare diritta per la tua strada.
Forte sarebbe colui che potesse dopo un fatto grande distruggere d'un colpo ogni vestigia del passato.
È questa la cosa spaventosa: il passato di cui ricordiamo è senza tempo. Impossibile rivivere un amore come rileggendo un libro o rivedendo un film.
Esistono solo tre fonti di delusioni: passato, presente e futuro.
I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell'innocenza magica del loro sorriso.
Non dovete nessuna fedeltà al passato in quanto passato; dovete fedeltà soltanto a ciò che a voi ha portato di eterno, cioè di carità.
Tutti portiamo il passato dentro di noi, come il nautilo rinchiuso; e dobbiamo trovare modi per esorcizzarlo, perché non metta a repentaglio il nostro destino.
Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere.