C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.— Nathan Algren
C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.
Domani torneremo a navigare l'immenso mare.
Al rio sottile, di tra vaghe brume, guarda il bove coi grandi occhi: nel piano che fugge, a un mare sempre più lontano migrano l'acque d'un ceruleo fiume.
Chi comanda il mare, guida la storia.
Dopo l'istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
L'oscurità della materia è come la profondità del mare che noi attraversiamo come pesci luminosi.
I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.
Gli occhi dietro alle lacrime come due pesciolini in un mare troppo stretto.
Sotto il punto volteggiante della poiana avanza rotolando il mare fragoroso nella luce, mastica ciecamente il suo morso di alga e soffia schiuma sulla riva.
Eppure er mare... er mare, quann'è bello, Che vedi quel'azzurro der turchino, Che te sdraj longo li vicino, Te s'apre er core come 'no sportello.