Viviamo intorno a un mare come rane intorno a uno stagno.
Hai torto se stimi che un uomo di qualche valore debba tenere in conto la vita e la morte. Egli nelle sue azioni deve unicamente considerare se ciò che fa sia giusto o ingiusto e se si comporta da uomo onesto o da malvagio.
C'è un solo bene: il sapere. E un solo male: l'ignoranza.
Ad una persona buona non può capitare nulla di male: né in vita né in morte, le cose che lo riguardano non vengono trascurate dal Dio.
La retorica, a quanto pare, è artefice di quella persuasione che induce a credere ma che non insegna nulla intorno al giusto e all'ingiusto.
Il difficile non è evitare la morte quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.
Il mare non è una pianura nella burrasca, ma una salita piena di fossi.
Domani torneremo a navigare l'immenso mare.
Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni.
Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.
Ci sono cattivi esploratori che pensano che non ci siano terre dove approdare solo perché non riescono a vedere altro che mare attorno a sé.
È uno specchio, questo mare. Qui, nel suo ventre, ho visto me stesso.
Dobbiamo liberarci dalla speranza che il mare esisterà per sempre. Dobbiamo imparare a navigare nel vento.
Non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde. Non indulgere in vani desideri.
Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
Mare. Non ha fondo. Immagine dell'infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: «Quanta acqua!».