Gli unici scrittori impeccabili sono quelli che non hanno mai scritto.
Non si fa mai niente per bene finché non si smette di pensare al modo di farlo.
L'amore per la libertà è amore per gli altri; l'amore per il potere è l'amore per se stessi.
L'uomo è un animale che finge, e non è mai tanto sé stesso come quando recita.
Quando una cosa cessa d'essere oggetto di controversia, cessa di essere un oggetto d'interesse.
Lo scrittore deve adescare, non deve raccontare niente, non ha nessun compito di trasmettere verità.
C'è chi crede d'esser un grande scrittore perché tutti lo leggono; e c'è chi crede d'esser un grande scrittore perché non lo legge nessuno.
Lo scrittore è colui che è sommamente, eroicamente incompetente di letteratura.
Solo la fama e con essa il reddito rendono "professionale" lo scrittore. Fino a che resta oscuro, appare agli occhi dei conoscenti e degli stessi famigliari nulla più che un innocuo e scontento "amateur".
Abba Eban, ministro degli Esteri d'Israele, è convinto che per uno scrittore la maggior fonte d'ispirazione è di sapere che, se non scrive, deve restituire l'anticipo che ha ricevuto per i diritti d'autore.
Non credetegli quando dicono che lo scrittore deve adoperare una lingua che tutti devono capire. Non la deve capire nessuno! Figurarsi. Devono leggerla, rileggerla; sennò quale sarebbe la polivalenza linguistica dello scrittore nel tempo?
Felicità dello scrittore è il pensiero che può divenire totalmente sentimento, il sentimento che può divenire pensiero.
È difficile essere allo stesso tempo uno scrittore e un gentiluomo.
Alcuni scrittori per scrivere hanno bisogno della vena. Altri dell'avena.