Nessun grande uomo ha mai pensato veramente a sé stesso in questi termini.
Una qualità brillante dà lustro ad un'altra, o nasconde qualche difetto evidente.
L'astuzia è l'arte di celare i nostri difetti, e di scoprire le debolezze degli altri.
La persona istruita è fiera della sua conoscenza di nomi e di date, non di quella di uomini e cose. Non pensa e non s'interessa ai suoi vicini di casa, ma è al corrente degli usi e costumi delle tribù e delle caste degli indù e dei tartari calmucchi.
Essere ricordati dopo morti non è che una magra ricompensa per essere stati trattati con disprezzo quando eravamo in vita.
La riflessione rende gli uomini codardi.
Quanti grandi uomini diventano piccoli allorché si mette alla prova la loro grandezza.
Essere grande significa essere incompreso.
La prova principale della vera grandezza di un uomo è la sua percezione della propria piccolezza.
Le grandi cose esigono che se ne taccia o se ne parli con grandezza: con grandezza, cioè con innocenza: cinicamente.
La grandezza di un uomo non sta in quanta ricchezza riesce ad acquistare, ma nella sua integrità e nella sua capacità di influenzare positivamente chi gli sta intorno.
Un grande uomo non ha tempo di fare davvero nulla, ma solo sedersi ed essere grande.
Grande dovrebbe essere considerato (qualunque mediocrità contenga) tutto ciò che è capace di suscitare intensa emozione nella mente o nei cuori di quelli che sono innegabilmente grandi.
Le menti piccole sono preoccupate dalle cose straordinarie, le menti grandi da quelle ordinarie.
Non v'è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità.
La grandezza di un uomo si dimostra da quanti stupidi gli danno addosso.