Nessun giovane crede che morirà mai.
Il pregiudizio è figlio dell'ignoranza.
Il silenzio è una delle grandi arti della conversazione.
È solo l'ignoranza a creare mostri o spauracchi: i nostri reali conoscenti sono tutti persone molto comuni.
Nel crimine c'è dell'eroismo, come nella virtù. Il vizio e l'infamia hanno i propri altari e la propria religione.
Il suo peggio è meglio del meglio di chiunque altro.
La gioventù deve fare esattamente ciò che pensa. L'importante è che non smettiate di essere giovani.
Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un diario ogni anno.
Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.
Il mondo muore di noia, l'impiego del tempo è letteralmente spaventoso. I giovani che si agitano un po' dovunque non se ne rendono forse conto, ma il loro vero problema non è né sociale né economico. A loro non interessa più nulla, ecco il fatto.
Se la gioventù è un difetto, essa è un difetto di cui ci liberiamo troppo presto.
I giovani d'oggi vogliono tutto e subito per togliersi il fastidio di crescere.
I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.
La gioventù non ha età.
In gioventù vivere è godere, nella virilità lavorare, al di là di questa aspettar la morte.