La riflessione rende gli uomini codardi.— William Hazlitt
La riflessione rende gli uomini codardi.
Il dotto professore di ogni arte e di ogni scienza non sa praticarne neanche una, benché possa preparare un articolo su di esse per qualche enciclopedia.
Non esiste animale più meschino, stupido codardo, miserabile, egoista, malevolo, invidioso, ingrato del Pubblico. È il più vigliacco dei vigliacchi, perché ha paura di sé stesso.
È solo l'ignoranza a creare mostri o spauracchi: i nostri reali conoscenti sono tutti persone molto comuni.
Tutte le persone incolte sono ipocrite.
Chiunque sia passato per i gradi regolari dell'educazione classica senza esser stato ridotto all'imbecillità, si può ritenere salvo per miracolo.
Le vere riflessioni sono le sole a non essere in grado di comprendere se stesse.
Rifletti, prima di agire, per non fare cose insensate.
L'abitudine di riflettere profondamente è, sono costretto a dirlo, la più perniciosa fra tutte le abitudini prese dall'uomo civile.
Riflessione. Processo mentale attraverso il quale raggiungiamo una visione più chiara del nostro rapporto con gli avvenimenti del passato e che ci mette in grado di evitare pericoli che non incontreremo mai più sul nostro cammino.
La bellezza della riflessione si rivela nelle forme poetiche della riflessione. Ne conosco tre: 1) l'aforisma, 2) la litania 3) la metafora.
Nulla riesce tanto fatale alla individualità quanto la riflessione.
La riflessione profonda, se espressa, cade facilmente nel luogo comune.
L'astrazione indebolisce, la riflessione rinforza.
La riflessione degli uomini che credono alla magia e ai miracoli mira a imporre una legge alla natura: e, detto in breve, il culto religioso è il prodotto di questa riflessione.
Contentiamoci di far riflettere, non cerchiamo di convincere.