L'organizzazione esiste solo nell'occhio dell'osservatore.
Tutta la saggezza è saggezza dopo l'accaduto.
Se tutto converge all'uno, si mette per forza in ordine; il disordine c'è quando non c'è un «uno» verso cui, in funzione di cui andare.
Nella schiera dei ratti non c'è nessun ordine gerarchico. La schiera attacca compatta un grosso animale da preda e i membri più forti portano il contributo maggiore alla sua conquista.
L'ordine porta a tutte le virtù! Ma che cosa porta all'ordine?
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
Io non attribuisco alla natura né bellezza né bruttezza, né ordine né confusione, giacché le cose non si possono dire belle o brutte, ordinate o confuse, se non relativamente alla nostra immaginazione.
Diffido di tutti i sistematici e li evito. la volontà di sistema è una mancanza d'onestà.
Capire vuol dire analizzare, controllare e fare ordine.
La civiltà inizia con l'ordine, cresce con la libertà, e muore nel caos.
Il mondo è così ordinato che dobbiamo, dal punto di vista materiale, perdere tutto quello che abbiamo ed amiamo, una cosa dopo l'altra, fino a che non chiudiamo gli occhi noi stessi.
L'ordine costa un po' di tempo ma ne fa poi guadagnare.