Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto,e se così fosse... mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire.

William Shakespeare
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La nostra interpretazione

Le parole evocano un sentimento così intenso da trasformare perfino la morte, solitamente temuta, in un evento addolcito dalla presenza amata. L’idea di avere come ultimo sguardo il volto della persona a cui si è legati rende persino la fine della vita un approdo sopportabile, quasi desiderabile. Non è l’annullamento a dare senso all’esistenza, ma la certezza di chi accompagna fino all’ultimo respiro. Il desiderio di rinascere mille volte per poter morire altre mille volte guardando lo stesso volto sottolinea una dedizione assoluta, che supera il bisogno di conservare se stessi. Conta più l’atto di amare che la sopravvivenza. L’esistenza viene misurata non in anni, ma in intensità di presenza dell’altro. Si tratta di un amore che non cerca vantaggi, che non teme il sacrificio, che accetta persino il dolore finale pur di essere legato a un unico volto. In questo intreccio tra eros e morte, la persona amata diventa orizzonte ultimo, senso, limite e compimento di tutta la vita.

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