Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.— Alda Merini
Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.
Ogni giorno cerco il filo della ragione, ma il filo non esiste, o mi ci sono ingrovigliata dentro.
Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.
Spiegami come il lume della notte, come il delirio della fantasia. Spiegami come la donna e come il mimo, come pagliaccio che non ha nessuno. Spiegami perché ho rotta la sottana: uno strappo che è largo come il cuore.
Ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d'amore.
La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa.
Come nella speranza o in qualunque altra disposizione dell'animo nostro, il bene lontano è sempre maggiore del presente, così per l'ordinario nel timore è più terribile il male.
Solo compiendolo si ha l'esperienza del bene.
Meglio è non fare il bene che farlo e poi pentirsi d'averlo fatto.
Talvolta, vogliamo essere indifferenti al bene che riceviamo d'alcuno. Anzi, accettiamo i suoi doni con una ironia crescente, che dissimuliamo molto bene. L'assiduità del donatore ci attedia, e non gli perdoniamo quando egli si dimentica di noi.
Il bene e il male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il male, il mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del bene.
Chi non ricorda il bene passato è vecchio già oggi.
Il bene pubblico è la legge suprema.
Nessun bene si può avere al mondo, che non sia accompagnato da mali della stessa misura.
Uomo che fa il bene non è colui che vuole che i suoi favori siano contraccambiati, ma colui che preferisce agire bene.
Chiunque fa del bene ad un'altro, lo fa anche a se stesso.