È ora che gli italiani scendano in piazza a protestare contro se stessi.
L'affetto intellettuale è il più bel dono che ci si possa fare.
Non bisogna avere pietà con chi prospera sull'offesa fatta agli offesi... dagli schiavisti moderni che offendono legalitariamente perché pensano che così va il mondo, o stai sopra o stai sotto.
In Italia non esistono statisti poiché non vi è mai stata alcuna cultura dello Stato, della democrazia vera, del bene pubblico.
La battaglia per impedire all'altro è la stessa che ti sottrae ogni energia per poi permettere a te di fare qualcosa.
Chi introduce la morale negli ormoni inevitabilmente introduce gli ormoni nella morale: non avremo né una sana morale nelle cose pubbliche, né un sano sesso nelle cose private.
L'italiano è per il divorzio, l'aborto, la pillola, la fecondazione artificiale, ma spende un milione per il vestito della figlia che va alla prima comunione.
L'italiano, le leggi, le subisce, non le rispetta.
Più che in Dio, l'italiano crede nei miracoli.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
In Italia si dice Dio e si pensa subito al papa e alla curia romana, è una sorta di reazione meccanica che dobbiamo alla nostra lunga storia all'ombra del Cupolone, e non sono pochi coloro che dicono di essere senza Dio solo perché in realtà vogliono liberarsi dal papa e dalla curia.
Bisogna essere degni del popolo italiano. Non è degno del popolo italiano colui che compie atti di disonestà. I corrotti ed i disonesti sono indegni di appartenere al popolo italiano, e devono essere colpiti senza alcuna considerazione.
L'antica paura degli italiani: quella di migliorare il peggio.
A noi italiani piace far da soli e spesso siamo molto furbi per far da soli: furbi, ma non intelligenti.
L'italiano comincia a battersi per una causa solo quand'è certo che non sarà perduta.
Che faceva l'Italia innanzi a quel colossale movimento di cose e d'idee? L'Italia creava l'Arcadia.
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