Nel momento in cui si afferma la mancanza dell'altro, emerge il desiderio: la seduzione è avvenuta.
La psiche, nel suo linguaggio simbolico e carico di immagini, ci insegna a vivere ogni morte come un rito di passaggio a nuove forme di esperienza.
I tradimenti si verificano quando una coppia «ristagna" e il ristagno deriva da una impossibilità di comunicare, da una difficoltà nel relazionarsi.
La volontà non può superare i limiti della sfera psichica; non è in grado di costringere l'istinto, e non ha potere sullo spirito.
La creatività è un istinto, una necessità e la nevrosi è un blocco di tale istinto.
Il tradimento compiuto dal maschile non cambia affatto l'uomo perché lui, in fondo, lo affronta con grande superficialità.
Credo che alle coppie faccia bene separarsi per brevi periodi.
L'assenza è una piú acuta presenza. Vale per la voce, per l'udito. Vale per le persone che c'erano e non ci sono piú. Vale per noi che non smettiamo un momento di cercare ciò che non c'è. Di desiderare quello che manca.
Con l'allontanamento dai genitori, o meglio con il vissuto di uno stato di assoluta solitudine, si ha il passaggio dallo stato infantile allo stato adulto.
Se un uomo sta lontano da sua moglie per sette anni, la legge presume che la separazione lo abbia ucciso; tuttavia stando alla nostra esperienza quotidiana, avrebbe potuto tranquillamente prolungargli la vita.
Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze.
Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Tutto ciò che si allontana da noi si rimpicciolisce.
I venti che a volte ci strappano qualcosa che amiamo, sono gli stessi che ci portano qualcosa che impariamo ad amare. Pertanto, non dovremmo piangere per qualcosa che ci è stato tolto, ma, sì, amare ciò che ci è stato dato. Perché ciò che è veramente nostro non se ne è mai andato per sempre.
Che morso da affamato, da squalo, da cancro ha la lontananza.
Il bluff è il motore della nostra seduzione. Ma un bluff col sapore della verosimiglianza. Niente Goldrake del cazzo e Fantastici Quattro.
L'uomo sul momento non se ne accorge neanche e non sospetta ma lei sì e in quel momento stesso sale invincibile sul trono, incominciando il delizioso gioco di farlo impazzire.
Il pericolo per l'uomo è il comportamento irascibile, per le donne quello concupiscibile, la volontà, conscia o inconscia, di sedurre.
Io amo sedurre: visto che non lo faccio nella vita privata, mi piace farlo in scena.
Non essendo cattolico, detesto la seduzione classica dell'inganno, dell'intrigo, del ti-vedo-non-ti-vedo o tramite il dispiego di qualsivoglia carisma intellettuale o sociale al fine, risibile, di una scopata.
Non si riesce a sedurle dicendo loro: "Non sei niente male". Bisogna almeno spingersi a: "Sei l'unica al mondo". Per loro è il minimo tollerabile.
Il seduttore che si gloria di iniziare le donne ai misteri dell'amore: il turista che arriva alla stazione e si offre di mostrare alla guida turistica le bellezze della città.
Le donne sono vulnerabili al sussurro dell'anima e l'arte della seduzione è fatta di delicatezza.
Per le donne il miglior afrodisiaco sono le parole. Il punto "G" è nelle loro orecchie. Chi lo cerca più in basso sta sprecando il suo tempo.
L'imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone.
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