Le parole formano il filo col quale leghiamo le nostre esperienze.— Aldous Huxley
Le parole formano il filo col quale leghiamo le nostre esperienze.
C'è tanta gente malata ed esausta che, generalmente, il paradiso è concepito come un luogo di riposo.
Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili.
Non possiamo liberarci con la ragione della nostra fondamentale irrazionalità. Possiamo soltanto imparare l'arte di essere irrazionali in modo ragionevole.
Ogni volta che ha dovuto scegliere tra l'uomo ragionevole e il pazzo, il mondo ha sempre seguito il pazzo senza esitare. Perché il pazzo lusinga quello che è fondamentale nell'uomo, le passioni e gli istinti; la filosofia non si rivolge che a ciò ch'è superficiale e superfluo: la ragione.
Gli uomini hanno un pregiudizio iniziale contro i tiranni; ma quando i tiranni o gli aspiranti tali propinano loro propaganda adrenalinica circa la malvagità del nemico, specialmente quando il nemico è debole e quindi è facile dargli addosso, allora sono pronti a seguire, e con entusiasmo.
Se oggidì si scrivesse secondo la stretta etimologia oppure si leggesse, nessuno capirebbe più nulla; tanto le parole si dipartirono dal loro primo razionale significato.
Per avere labbra attraenti, pronuncia parole gentili.
Ammazza più la gola che la spada.
La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali.
Le parole più belle del mondo non sono "Ti amo" ma "È benigno!".
Dio maledica le parole, che mettono in moto cose più grandi di loro, e cose brutte.
Chi non dice nulla fa fronte a tutto. Una parola che vi sfugga, presa nell'ingranaggio sconosciuto, può trascinarvi interamente sotto non si sa quali ruote.
Giova la parola a nascondere il pensiero, ma anche troppo spesso a nasconderne la mancanza.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.