Le parole non sono mai pazze... è la sintassi che è pazza.
Gli uomini creano spesso mode aberranti per vendicarsi delle donne.
Lo scrittore deve considerare i suoi vecchi testi quali altri testi, che egli riprende, cita o deforma, come farebbe di una moltitudine di altri segni.
Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia.
È probabile che se a nostra volta sbarcassimo su Marte quale l'abbiamo costruito non vi troveremmo altro che la Terra stessa, e tra questi due prodotti di una medesima Storia non sapremmo risolvere qual è il nostro.
Ci sono due tipi di musica: quella che si ascolta, quella che si suona.
Nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un pentolino di latta su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle.
La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà.
Le parole più belle del mondo non sono "Ti amo" ma "È benigno!".
Perchè tu mi oda le mie parole a volte si assottigliano come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Un gioco di parole è una pistola all'orecchio, non una piuma per solleticare l'intelletto.
Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico.
Se possiedi le parole, possiedi le cose.
Chi fu il balordo che disse: "Le belle parole non condiscono le rape"? In società, metà delle rape sono servite e insaporite con quest'unica salsa.
Parole. Così innocenti e lievi quando stanno in un dizionario, quanto potenti nel bene e nel male si trasformano nelle mani di chi sa combinarle.
Le parole possono ferire o spezzare il cuore, e anche l'anima. Non lasciano lividi, non rompono le ossa; perciò, per chi fa male con le parole non c'è la prigione.