Le parole non sono mai pazze... è la sintassi che è pazza.— Roland Barthes
Le parole non sono mai pazze... è la sintassi che è pazza.
Lo specchio non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso.
Solo la montagna, la gola, il passo e il torrente possono accedere al pantheon del viaggio, indubbiamente nella misura in cui sembrano sorreggere una morale dello sforzo e della solitudine.
Il soggetto umano è cambiato: l'intimità e la solitudine hanno perduto il loro valore, le qualità individuali sono divenute sempre più di tutti, il singolo ricerca la collettività, la moltitudine, spesso parossistica musica, l'espressione del noi invece che espressione dell'io.
La letteratura non permette di camminare, ma permette di respirare.
Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poiché le parole le immiseriscono le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.
La parola è lo specchio dell'anima, appena un uomo parla, rivela ciò che è.
Ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.
Dove c'è bisogno delle mani, le parole sono perfettamente inutili.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri.
Le parole possono avere un potere enorme, quando sono le parole giuste al momento giusto.
Le parole possono ferire o spezzare il cuore, e anche l'anima. Non lasciano lividi, non rompono le ossa; perciò, per chi fa male con le parole non c'è la prigione.
Non ho niente da dire, ma lo devo dire.
Le parole più belle del mondo non sono "Ti amo" ma "È benigno!".
Il valore delle parole non sta in ciò che racchiudono, ma in ciò che liberano.