L'uomo per la parola, e il bue per le corna.— Giovanni Verga
L'uomo per la parola, e il bue per le corna.
Al servo pazienza, al padrone prudenza.
Mare crespo, vento fresco.
Ciascuno deve pensare alla sua barba prima di pensare a quella degli altri.
Chi ha bocca mangia, e chi non mangia se ne muore.
A chi vuol bene, Dio manda pene.
Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri.
La parola è un gran signore, che con piccolissimo corpo e del tutto invisibile, divinissime cose sa compiere; riesce infatti e a calmar la paura, e a eliminare il dolore, e a suscitare la gioia, e ad aumentar la pietà.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore.
Dove le parole finiscono, inizia la musica.
Le parole non sono troppo vecchie, lo sono soltanto gli uomini che usano le stesse parole troppo spesso.
Le parole sono azioni.
Nessuno, mai, riesce a dare l'esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è spesso come un pentolino di latta su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle.
Le parole hanno vita più lunga che i fatti.