Le parole non sono troppo vecchie, lo sono soltanto gli uomini che usano le stesse parole troppo spesso.— Elias Canetti
Le parole non sono troppo vecchie, lo sono soltanto gli uomini che usano le stesse parole troppo spesso.
Coloro che non s'adeguano sono il sale della terra, il colore della vita, condannano se stessi all'infelicità, ma sono la nostra felicità.
Ogni volta che non ha niente da dire, nomina Dio.
Gli uomini fuggono da chi dice sempre le stesse cose. Ma se uno le dice con sufficiente arroganza, da costui si lasciano dominare.
Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?
Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.
L'uomo per la parola, e il bue per le corna.
Sembra che la parola sia la sola predestinazione dell'uomo e che egli non sia stato creato che per nutrire dei pensieri, come l'albero i suoi frutti.
Un gioco di parole è una pistola all'orecchio, non una piuma per solleticare l'intelletto.
La parola è una specie di laminatoio che affina i sentimenti.
La struttura della parola è che il soggetto riceve il suo messaggio dall'altro in forma inversa.
Le parole sono azioni.
Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata dall'uomo.
Le parole possono avere un potere enorme, quando sono le parole giuste al momento giusto.
Dove le parole finiscono, inizia la musica.
Troppo spesso le parole sono state usate, maneggiate, rivoltate, lasciate esposte alla polvere della strada. Le parole che cerchiamo pendono accanto all'albero,: con l'aurora le troviamo, dolci sotto le fronde.