Lo sfortunato ha i giorni lunghi.— Giovanni Verga
Lo sfortunato ha i giorni lunghi.
Chi comanda ha da dar conto.
Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà.
Al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
Non si è mai tanto fortunati o sfortunati quanto s'immagina.
Una giornata a volte è matrigna, a volte è madre.
Se qualcosa può andar male, lo farà in triplice copia.
Quelli che disputano, contraddicono e confutano la gente, di solito sono sfortunati nei loro affari. Talvolta ottengono una vittoria, ma mai la benevolenza, che sarebbe per loro di maggiore utilità.
Quale uomo si è mai dato la colpa per la propria sfortuna?
Il fuoco è la prova dell'oro, la sventura quella dell'uomo forte.
Sulle cime più alte cadono i fulmini, e dove incontrano maggiore resistenza arrecano più danno.
Ho fatto i calcoli e le tue probabilità di vincere la lotteria sono identiche sia che tu giochi oppure no.
La vera, unica sfortuna: quella di venire alla luce. Risale all'aggressività, al principio di espansione e di rabbia annidato nelle origini, allo slancio verso il peggio che le squassò.
Quando la sorte t'è contraria e mancato t'è il successosmetti di far castelli in aria e va a piangere sul cesso.