Ecco la felicità della vita. Amore e vino ugualmente dobbiamo aver vicino.
Tutto mi ubbidisce ed io a nessuno. Superiore ad ogni desiderio, sono sereno. Conosco il mio potere: quello che ho, mi basta.
Della felicità buon surrogato, l'abitudine il cielo ci ha donato.
La tolleranza è sempre indifferente.
Solitudine e ozio sono la rovina dei giovani.
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino, non avevano leggi per punire un blasfemo, non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte, mi cercarono l'anima a forza di botte.
E i miei dischi sono come il vino Migliorano col tempo, concentro, contemplo il divino.
Se ti ha fatto male una bevuta serale, bevi nuovamente il mattino: sarà per te una medicina.
Il vino è il canto della terra verso il cielo.
Non si lavora ad agosto nelle stanche, tue lunghe e oziose ore mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore.
Conoscono poco le donne gli uomini che ne han godute molte. Non sono i beoni i migliori giudici del vino.
Dio non aveva fatto che l'acqua, ma l'uomo ha fatto il vino!
Dal vino si impara un'ipotesi importante: quando percepiamo un'evidente perdita di anima, lì stanno lavorando, sotto la superficie di un'apparente barbarie, eventi di natura diversa che è possibile riconoscere uno ad uno.
Come non tutti i vini, così non tutti i caratteri inacidiscono invecchiando.
Quando andavo in cantina a prendere il vino cantavo perché avevo paura del buio... Ecco, sono sempre uguale, continuo a cantare per farmi coraggio nel buio della vita.