Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni.
Il pittore di ritratti è come lo scrivano, obbligato a copiare l'altrui scritto, senza poterlo correggere quando è sbagliato.
Una delle più gran consolazioni di questa vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto.
Sulla terra non resta che far torto o patirlo, perché una forza feroce governa il mondo.
Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.
La ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro.
Umanità vanitosa, che, non potendo della virtù, ti glorii del vizio!
Lo schiavo ha la propria vanità, non vuole obbedire che al più grande dei despoti.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.
Tutto ciò che è umano è soggetto all'umana vanità.
La vanità è stata da tempi immemorabili la carta di riconoscimento dei poeti.
L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece, come un pappagallo, salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
La vanità è sempre un segno di bontà d'animo. Si vuole, in questo modo, il proprio bene solo nella misura in cui si vuole il bene degli altri.
Il peccato del nostro secolo è la vanità, e questa fra tutte le schiave è la più vile.
Si parla poco quando non è la vanità a farci parlare.
La vanità non è altro che l'esser sensibili alla eventuale opinione degli altri su di noi. L'orgoglio nell'essere insensibili ad essa.