Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.
Ho troppa stima per Dio, per temere il diavolo.
La reputazione non ha che una cosa buona, permettere d'aver fiducia in sé stessi e dire apertamente tutto il proprio pensiero.
Dopo aver riflettuto bene sul destino delle donne in tutti i tempi e in tutti i paesi, ho finito per convincermi che ogni uomo dovrebbe dire a ogni donna invece del buongiorno: "Perdonateci!" perché i più forti hanno fatto la legge.
Il mondo è dei conquistatori, perché la maggioranza è volgare e debole.
Disperare di tutto e disprezzare tutto nella vita. Poi si è tranquilli.
Non c'è niente di peggio che venir piantati dalla propria donna quando si è al verde. Niente da bere, niente lavoro, solo quattro pareti, star lì seduti a fissare le pareti e a pensare. Ecco come si vendicavano le donne, ma stavano male anche loro. O così mi piaceva credere.
Miserabile che sono, sono poveri persino i miei ringraziamenti.
La miseria mi fa più paura che la solitudine, perché quella è umiliazione e degrado, e questa è soltanto noia o tristezza.
Anche se nell'Irlanda del Nord non ci fossero centomila disoccupati, la miseria delle paghe griderebbe vendetta per gli enormi profitti della classe dominante e capitalistica, che prospera con le ferite, il sudore e le fatiche del popolo.
C'è una marea nelle cose degli uomini che, colta al flusso, mena alla fortuna; negletta, tutto il viaggio della vita s'incaglia su fondali di miserie.
La fortuna non può impicciarsi con la miseria, così va la legge di natura!
Anche il vivere, nella miseria è un insulto.
La saggezza del disgraziato nasconde ancora il desiderio di esser felice; la vera saggezza è quella dell'uomo felice.
Tutto vince il lavoro improbo, e nelle strettezze miseria che urge.
L'uomo è ricco da quando ha familiarizzato con la penuria.