Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.— Alfred de Vigny
Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.
L'umanità forma un interminabile discorso di cui ogni uomo illustre è un'idea.
La reputazione non ha che una cosa buona, permettere d'aver fiducia in sé stessi e dire apertamente tutto il proprio pensiero.
L'uomo forte crea lui gli eventi, l'uomo debole subisce quelli che il destino gli impone.
La poesia è una malattia del cervello.
Il governo meno cattivo è quello che si mostra meno, che si sente meno, che si paga meno caro.
Il guaio è che sei troppo chiuso ed hai perduto la fede negli uomini. Ma non si può riporre tutto il proprio affetto in un cane, ammettilo. La tua vita è misera.
La mia famiglia viveva in una tale miseria che quando finalmente siamo diventati poveri abbiamo fatto una festa.
Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?
La miseria, quando è miseria davvero, la intendono tutti: anche i ragazzi.
L'arte ha bisogno o di solitudine, o di miseria, o di passione. È un fiore di roccia che richiede il vento aspro e il terreno rude.
Assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime o mandanti delle organizzazioni della camorra.
Tutte le nostre miserie derivano per lo più dal fatto che non siamo capaci di restare seduti tranquillamente soli in una stanza.
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria.
Il denaro non può comprare la felicità, ma rende la miseria più sopportabile.