La poesia è una malattia del cervello.— Alfred de Vigny
La poesia è una malattia del cervello.
Ho troppa stima per Dio, per temere il diavolo.
Dopo aver riflettuto bene sul destino delle donne in tutti i tempi e in tutti i paesi, ho finito per convincermi che ogni uomo dovrebbe dire a ogni donna invece del buongiorno: "Perdonateci!" perché i più forti hanno fatto la legge.
L'umanità forma un interminabile discorso di cui ogni uomo illustre è un'idea.
Ci sono al mondo soltanto due classi d'uomini: quelli che hanno e quelli che guadagnano.
Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo.
La poesia è l'operazione più artificiale che si possa immaginare. I poeti scrivono e riscrivono. Non improvvisano.
Il poeta è, prima di tutto, una persona che è passionalmente innamorata del linguaggio.
Ogni uomo è un poeta.
Se non puoi essere un poeta, sii la poesia.
Il vino è la poesia della terra.
L'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.
La sfida della grande poesia è il male più brutto, il male tragico, l'irreparabile perdizione o distruzione o condanna dell'innocente.
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.
Ciò che in poesia è strabiliante diventa brusco in prosa, la forza diventa brutalità, la vivacità ardore e l'audacia sfacciataggine.