Il viaggio più lungo è quello che conduce alla casa di fronte.— Antonio Bello
Il viaggio più lungo è quello che conduce alla casa di fronte.
I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta e il roveto ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.
Un'obbedienza senza ascolto e senza dialogo non è obbedienza.
Dio è presente nel cuore di tutti, se non come presenza, almeno come nostalgia.
L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio.
Non dobbiamo vergognarci della nostra malattia. Non è qualcosa da tenere nascosta. È, come dire, quella parte della nostra carta d'identità che ci fa rassomigliare di più A Gesù Cristo. È una tessera di riconoscimento incredibile, straordinaria.
I nomadi non hanno storia, hanno solo geografia.
Incontrami per la città, mentre vago per la città, in cerca di qualcosa che non so, incontrami e sorridimi, poi va per la tua strada.
L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.
Viaggia come Gandhi, con vestiti semplici, occhi aperti e mente sgombra.
Gli scrittori fanno viaggi nella vita degli altri.
La presunzione di onniscienza sorta con internet ha generato l'errata e arrogante convinzione secondo cui lo sforzo fisico del viaggio è diventato superfluo.
Cavalcare, viaggiare e cambiare luogo ricreano l'animo.
Il viaggiatore vede quello che vede, il turista vede quello che è venuto a vedere.
Mi sono divertita un sacco, girando il mondo, conoscendo gente straordinaria e facendo sesso selvaggio.