Ciò che rende socievoli gli uomini è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi.
A chi ha bisogno di una compagnia rasserenante e di scacciare il tedio della solitudine raccomando i cani, le cui qualità morali e intellettuali procureranno quasi sempre gioia e soddisfazione.
La malinconia attira, il tedio respinge.
Le decorazioni sono lettere di cambio emesse sulla pubblica opinione: il loro valore si basa sul credito di chi li emette.
Non chi ha il volto ringhioso, ma chi lo ha intelligente, appare temibile e pericoloso: come è certo che il cervello dell'uomo è un'arma più terribile dell'artiglio di un leone.
Con l'eliminazione del diritto del più forte si è introdotto il diritto del più furbo.
Soltanto le nature estremamente povere e volgari saranno in vecchiaia tanto socievoli quanto lo erano prima. Costoro risultano molesti in una società , cui non sono più adatti, e riescono tutt'al più a essere tollerati, mentre un tempo erano stati cercati.
Basta salire su un autobus di mattina per capire che l'uomo è un animale sociale ma sicuramente poco socievole.
Il grado di socievolezza di ciascuno sta in rapporto inverso al suo valore intellettuale.
La socievolezza fa parte delle tendenze pericolose, anzi rovinose, poiché ci mette in contatto con esseri, la cui grande maggioranza è moralmente cattiva, e intellettualmente ottusa, o deviata.
La socievolezza di ognuno sta pressappoco in rapporto inverso con il suo valore intellettuale; "egli è molto insocievole" significa già quasi "egli è un uomo di grandi qualità ".
Ognuno è socievole nella misura in cui è spiritualmente povero, e in genere volgare. Nel mondo infatti non si ha molto di più, oltre la scelta tra la solitudine e la volgarità .
Si può anche considerare la socievolezza come un reciproco riscaldarsi spirituale degli uomini, simile a quello corporeo provocato dalla calca, quando il freddo è grande. Chi però ha in se stesso molto calore spirituale, non ha bisogno di questi aggruppamenti.
Chi si sente condannato alla solitudine può sempre fare qualcosa perché la sua solitudine sia ricca.
Una persona che sa stare da sola non è mai sola. Le persone che non sanno stare sole, sono sole.
Se tu sarai solo, sarai tutto tuo.
La solitudine unendosi alle anime semplici, le complica.
Rispetta il bambino. Non essere troppo il suo genitore. Non invadere la sua solitudine.
Poco per volta comincio a vedere chiaro sul più universale difetto del nostro genere di formazione e di educazione: nessuno impara, nessuno tende, nessuno insegna a sopportare la solitudine.
Quello di cui ho paura non è la morte, ma la solitudine.
La solitudine non la si trova, la si crea.
La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista.
Il solitario vive in compagnia di Dio, e Dio gli tiene compagnia incessantemente.
Metà di me non sopporta l'altra e cerca alleati.
Bisogna pur sopportare qualche bruco se si vogliono conoscere le farfalle: sembra che siano così belle. Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle.
È necessario sopportare gli altri, ma in primo luogo è necessario sopportare se stessi e rassegnarsi ad essere imperfetti.
Ci si dovrebbe sopportare un po' tutti: non c'è nessuno che non sia vulnerabile, che anzi non possa essere colto e fatto a pezzi nel suo lato debole.
È più facile consigliare di sopportare che sopportare.
Faccio errori, sono senza controllo e a volte difficile da sopportare. Ma se non riesci a sopportare il mio peggio, puoi star certo che non meriti il mio meglio.
L'uomo fa molto più di ciò che può o deve sopportare. E così finisce col credere di poter sopportare qualunque cosa. E questo è il terribile. Che possa sopportare qualunque cosa, qualunque cosa.
Cosa rarissima nella società , un uomo veramente sopportabile.
All'uomo non capita nulla che dalla natura non sia stato formato a sopportare.
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