Ogni sera siamo più poveri di un giorno.— Arthur Schopenhauer
Ogni sera siamo più poveri di un giorno.
La solitudine è fonte di felicità e di tranquillità dell'animo.
O si pensa o si crede.
Le religioni si sono impossessate della naturale disposizione metafisica dell'uomo in parte paralizzandola con una prematura istillazione dei loro dogmi, in parte proibendo e interdicendo tutte le espressioni libere e spregiudicate di questa disposizione.
Per vivere nel mondo è necessario prendere con sé una grande provvista di previdenza e d'indulgenza: la prima ci preserva da danni e perdite, la seconda da liti e brighe.
Il mezzo più sicuro per non essere molto infelici è la rinuncia a pretendere di essere molto felici.
Che età felice quando un uomo può essere inattivo impunemente.
I sessant'anni sono quell'età in cui ci si sente finalmente giovani. Ma è troppo tardi.
Una certa età è sempre un'età incerta.
L'ultima età della vita non è senza gioia a chi può darsi ragione del perché sia vissuto.
Quando ci si preoccupa della propria età è un segno che non si hanno vere preoccupazioni.
Un uomo ha l'età della donna che ha per le mani.
Età avanzata. Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Il tempo sarà anche galantuomo, ma l'età non è certo una gentildonna.
Che me ne faccio di vent'anni in più se poi è già da cinquanta che non riesco a trovare nessuno che non mi faccia cadere le braccia dalla disperazione e dalla noia entro venti minuti?
Il giovane conosce il suo paziente, ma il vecchio ne conosce anche la famiglia, vivi e morti, su e giù per le generazioni.