La perseveranza è la virtù per cui tutte l'altre virtù fanno frutto.
Lo scrittore di mezza taglia piaggia e seconda il pubblico; lo scrittore grande lo scrolla e se lo trascina dietro.
Beato chi da giovane sognò tali sogni che possa, da vecchio, seguitare a sognarli.
Molto più spesso che non si creda l'insolenza è una maschera della viltà.
La dignità vera dell'uomo è quella che non si può vedere con gli occhi.
Chi non ha nessuna specie d'ideale, non può avere nessuna specie di pudore.
Quasi tutto il segreto delle anime grandi si racchiude in questa parola: perseverando.
La goccia scava la pietra, non due volte, ma cadendo continuamente. Così l'uomo diventa saggio leggendo non due volte, ma spesso.
La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che è la ruota rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio.
Non c'era altra via: per essere uomo bastava sbagliare, ma se voleva essere diabolico doveva perseverare.
Perseveranza. Meschina e squallida virtù, grazie alla quale i mediocri riescono a ottenere ingloriosi successi.
Le grandi opere non si realizzano con la forza, ma con la perseveranza.
Nascere è umano, perseverare è diabolico.
Sbagliare può succedere a tutti, ma è solo dell'insipiente perseverare nell'errore.
Circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo è la pura perseveranza.