Triste l'uomo in cui più nulla rimanga del fanciullo.
I giudizi che diamo degli altri dicono ciò che siamo noi stessi.
La politica è troppo spesso l'arte di tradire gli interessi reali e legittimi per crearne altri immaginari e ingiusti.
Chi sente bisogno di farsi dire dagli altri se egli è poeta, o non è, potrebbe risparmiarsi la fatica del chiedere: certissimamente non è.
Gli errori e le colpe che avrai commesso diventeranno gradini della tua elevazione, se saprai conoscerli e confessarli.
Chi non abbia altro che quattrini è un povero diavolo.
Per me la tristezza non esiste. È solo una pausa per riprender fiato tra una battuta e l'altra. Serve a riordinare le idee, come un sorso di whisky per l'alcolista o la rosa dal gambo lungo per una signora ancien régime.
Di solito gli uomini quando sono tristi non fanno niente: si limitano a piangere sulla propria situazione. Ma quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po' di divertimento.
Ci può essere qualcosa di più triste di una processione di quattro o cinque medici nella stanza di un ammalato?
Quando cala il sole penso spesso che darei qualsiasi cosa per scolarmi una bottiglia. È così triste, quando va via il sole.
Devo essere felice o morire, perché la mia condizione terrena è piena di una tristezza insostenibile e io do la colpa a Dio anziché a me stesso.
La tristezza è la malinconia che ha perso la speranza.
È tristissima quella casa e così quella vita in cui il necessario ci fosse tutto, e di superfluo nulla.
Tristezza e malinconia sono brutte compagne che arrugginiscono l'anima.
Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia, la solitudine in ricordi.