La vera modestia nulla ha da spartire con l'umiltà e la pusillanimità.
La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue.
Chi, per esser privo di beni della fortuna, si lagna di non aver nulla e di non esser nulla, fa di sé quel giudizio i suoi nemici potrebbero fare, e che egli mostra di meritarsi.
Che giova l'abbondanza di beni materiali nell'inopia e nell'impotenza dello spirito? Non v'è peggior miseria che la miseria di certi ricchi.
Chi lavora con l'ascia non può fare se non lavori grossi. Le operazioni più delicate della vita non si possono eseguire con ira e con violenza.
Chi conosce i difetti altrui è uomo di buon discernimento: di molto migliore chi conosce i propri.
Modestia. La modestia è la vile riuscita di chi si annulla ma solo un pochino e proprio così si mette in risalto.
La modestia è la vile riuscita di chi si annulla ma solo un pochino e proprio così si mette in risalto.
Sono certi falsi modesti, i quali non si nascondono se non per farsi cercare.
La nuora di Pitagora disse che una donna che va a letto con un uomo dovrebbe riporre la propria modestia assieme alla gonna, ed indossarla di nuovo con la sottoveste.
Falsa modestia... Ma se la modestia è sempre falsa!
La modestia è, per definizione, l'unico sentimento che cessa di esistere nel momento in cui si comincia a evocarlo.
Come una puttana che arrossisce talvolta passerà per donna virtuosa, così comportandosi modestamente un pazzo passerà per uomo savio.
La modestia sta al merito come le ombre stanno alle figure in un quadro: gli dà forza e risalto.
La modestia non può essere una virtù, perché assomiglia più ad una sofferenza che ad una qualità.
Dopo la malattia sono diventato più lucido, una persona migliore. Dieci o quindici anni fa ero più egoista e ambizioso. Ora ho conquistato la vulnerabilità, che porta con sé modestia e umiltà. E ho capito che sono virtù importanti.