La pazienza è anche una forma di azione.
L'artista deve creare una scintilla prima di poter fare un fuoco e quindi nasce l'arte, l'artista deve essere pronto a consumarsi al fuoco della sua stessa creazione.
L'arte è contemplazione. E' il piacere della mente che cerca nella natura e che scopre lo spirito di cui la natura stessa è animata.
Non vi è una perdita di tempo se si utilizza l'esperienza con saggezza.
L'arte è contemplazione: è il piacere di uno spirito che penetra la natura e scopre che anch'essa ha un'anima; è la più sublime missione dell'uomo, poiché è l'esercizio del pensiero che cerca e comprende l'universo e di farlo comprendere.
L'artista è il confidente della natura; i fiori portano avanti un dialogo con lui attraverso la graziosa piega dei loro steli e le sfumature armoniosamente tinte dei loro petali. Ogni fiore ha una parola cordiale che la natura dirige verso l'artista.
Possedeva i tre elementi del successo: le gambe del cervo, il tempo degli sfaccendati e la pazienza dell'israelita.
È proprio del buon pastore tosare le pecore, non scorticarle.
I suicidi sono solo degli impazienti.
Pazienza, determinazione e soprattutto voglia di fare sacrifici: solo così si arriva in alto.
L'arte della vita sta nel sapere come godere poco e sopportare molto.
Un maschio sano, adulto, noioso, consuma ogni anno una volta e mezzo il suo proprio peso in pazienza altrui.
Bisogna opporsi ad ogni ostacolo con pazienza, perseveranza e con voce gentile.
La pazienza ha i suoi limiti. Portala all'estremo, ed è codardia.
C'è limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù.
La pazienza è la più grande delle preghiere.