Il desiderio è l'essenza dell'uomo.— Baruch Spinoza
Il desiderio è l'essenza dell'uomo.
Gli uomini sono ben lungi dal poter essere facilmente guidati dalla ragione; ciascuno è sospinto dai suoi personali impulsi al piacere e gli animi spessissimo sono a tal punto dominati dall'invidia, dalla collera che nessun posto resta per la capacità di riflettere e giudicare.
Nessuno può alienare a favore d'altri il proprio diritto naturale, inteso qui come facoltà di pensare liberamente.
La paura non può essere senza speranza né la speranza senza paura.
Chi parla così, parla sotto l'influsso di un pregiudizio determinato dalle passioni, oppure teme a tal punto di essere confutato dai filosofi e di essere quindi esposto alla pubblica derisione, da cercar rifugio nell'ambito del sacro.
Quanto più uno è ignorante tanto più è audace e pronto a scrivere.
Non bisogna sciupare quello che si ha con il desiderio delle cose che mancano, ma riflettere sul fatto che anche ciò che si ha era prima oggetto del desiderio.
Ogni umana attività è indotta dal desiderio.
È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo.
Non patisce mancanza chi non sente desiderio.
Il poco pare molto per chi si accontenta: infatti, i desideri modesti controbilanciano la scarsità di ricchezza.
Tutto ciò che è davvero desiderabile è per gli uomini impossibile; tutto ciò che è possibile abbassa o delude, cioè non è desiderabile.
Colui che suscita desideri può facilmente vedersi condannato a spegnerli.
L'omo ha desiderio d'intendere se la femmina è cedibile alla dimandata lussuria, e intendendo di sì e come ell'ha desiderio dell'omo, elli la richiede e mette in opera il suo desiderio, e intender nol pò se non confessa, e confessando fotte.
Noi non riusciamo a cambiare le cose secondo il nostro desiderio, ma gradualmente il nostro desiderio cambia.
Chi accumula libri, accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant'anni.