Gli uomini non nascono civili, lo diventano.
Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi ad essere felice; per conseguire tale stato sono invece necessari un'amorevole e fraterna esortazione, una buona educazione e soprattutto un personale e libero giudizio.
Io vorrei avvisarvi che non attribuisco alla natura la bellezza o la deformità, l'ordine o la confusione. Solo in relazione alla nostra immaginazione possiamo chiamare le cose belle o brutte, ben ordinate o confuse.
Se gli uomini fossero in grado di governare secondo un preciso disegno tutte le circostanze della loro vita, o se la fortuna fosse loro sempre favorevole, essi non sarebbero schiavi della superstizione.
Godere dei piaceri quanto basta a conservare la salute.
Se qualcuno si accorgesse che potrebbe vivere più a suo agio infisso in croce che a tavola, sarebbe il più stolto degli uomini se non si facesse crocifiggere.
La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.
La civiltà di una nazione dovrebbe essere misurata in base alla deferenza verso il sesso debole.
La civiltà è una malattia che è quasi sempre fatale.
Il compito principale della civiltà, la sua propria ragion d'essere, è di difenderci contro la natura.
Nell'uomo civile moderno convivono un bimbo, un selvaggio e una bestia.
Accettare la civiltà quale essa è significa praticamente accettare la decadenza.
La civiltà ci ha sottratti alle spade, per farci meglio sentire la paura dei chirurghi.
La civiltà è un progresso da una omogeneità indefinita e incoerente verso una eterogeneità definita e coerente.
La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue.
Per prima cosa fu necessario civilizzare l'uomo in rapporto all'uomo. Ora è necessario civilizzare l'uomo in rapporto alla natura e agli animali.
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