Gli uomini non nascono civili, lo diventano.— Baruch Spinoza
Gli uomini non nascono civili, lo diventano.
È il desiderio che spinge la maggior parte degli uomini a raccontare cose, non come esse sono in realtà, ma come si vorrebbe che fossero, nella speranza che sia molto più facile farsi conoscere attraverso storie di spettri che non raccontano fatti reali.
La superstizione è sostenuta esclusivamente dalla speranza, dall'Odio, dall'ira e dall'inganno, dato che essa trae la sua origine non dalla ragione, ma dalla sola sensibilità e per di più da una appassionata sensibilità.
Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.
Nessuno può alienare a favore d'altri il proprio diritto naturale, inteso qui come facoltà di pensare liberamente.
Ho assiduamente cercato di imparare a non ridere delle azioni degli uomini, a non piangerne, a non odiarle, ma a comprenderle.
La civiltà è una malattia che è quasi sempre fatale.
Esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
Il compito principale della civiltà, la sua propria ragion d'essere, è di difenderci contro la natura.
La civiltà ci ha sottratti alle spade, per farci meglio sentire la paura dei chirurghi.
Il grado di civiltà di una nazione è misurato dal suo disprezzo per le necessità dell'esistenza.
Il numero degli uomini che accettano la civiltà da ipocriti è infinitamente superiore a quello degli uomini veramente civili.
La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci.
La civiltà è un progresso da una omogeneità indefinita e incoerente verso una eterogeneità definita e coerente.
Con il progredire della civiltà l'uomo si fa sempre più debole.
I comodi sono la sola cosa che può darci la nostra civiltà.