Benjamin Disraeli, nel suo acuto saggio sul cuori umani e le passioni più intime della vita quotidiana, offre una visione provocatoria dell’amorosa connessione tra due persone. Attraverso la metafora di un’inesabile malattia contagiosa per descrivere l'amore vero in tutte le sue sfaccettature complesse e travolgenti, il filosofo britannico enfatizza non solo come tale sentimento possiede una forza irresistibile che ci spinge ad agire contro la nostra volontà ma anche quanto sia contagioso questo stato d'animo. Ciò suggerisce un’idea di vulnerabilità e impotenza innanzi all'amore, sottolineando il suo aspetto potenzialmente doloroso mentre simultaneamente celebra l'inesorabile attrazione che trascende le barriere dell'inibizione personale.