La ragione non conosce le ragioni del cuore.
Non è nella natura dell'uomo avanzare sempre; essa ha i suoi andare e venire.
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.
Ho scritto questo racconto più lungo del solito, semplicemente perché non ho avuto il tempo per farlo più corto.
Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po' di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza.
Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
I sensi sono terrestri, la ragione sta for di quelli quando contempla.
Poche persone si preoccupano di studiare la logica, perché tutti si concepiscono già sufficientemente abili nell'arte del ragionamento. Ma osservo che questa soddisfazione è limitata al proprio raziocinio e non si estende a quella degli altri uomini.
Un uomo tanto meno e tanto più difficilmente sarà grande, quanto più sarà dominato dalla ragione.
Non c'è buon ragionamento che sembri tale quando è troppo lungo.
Quando si serviva della sua ragione era come un destro costretto a fare qualche cosa con la mano sinistra.
La ragione del più forte è sempre la migliore.
Se la mia ragione viene dall'alto, è la voce del cielo che mi parla attraverso di essa; bisogna che l'ascolti.
La ragione del migliore è sempre la più forte.
A metà strada tra la fede e la critica c'è l'ostello della ragione. La ragione è la fede in ciò che si può comprendere senza fede; ma è anche essa una fede, perché comprendere implica presupporre che esista qualcosa di comprensibile.
Qual è la qualità peculiare dell'uomo? La ragione: se questa è onesta e perfetta, dà all'uomo una felicità completa.