Due eccessi da evitare: escludere la ragione, ammettere solo la ragione.
Più uno è intelligente, più sono le persone che uno trova originali: la gente ordinaria non vede differenza tra gli uomini.
Corriamo spensieratamente verso l'abisso, non prima di aver messo qualcosa tra noi e lui per impedirci di vederlo.
Tutti i corpi e tutte le menti insieme e tutto ciò che producono non valgono un minimo gesto di carità, poiché questa appartiene a un ordine infinitamente più elevato.
Chi dicesse che l'uomo è troppo basso per meritare la comunione con Dio, dev'essere abbastanza grande per dare questo giudizio.
La nostra nozione di simmetria deriva dal volto umano. Dunque, cerchiamo la simmetria solo orizzontalmente ed in larghezza, non in verticale o in profondità.
La sincerità eccessiva può portare alla menzogna, come l'eccessiva dolcezza alla crudeltà.
Due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione.
La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza.
Non è il mangiare o il bere che devono essere biasimati, ma il loro eccesso.
Il saggio per eccesso di saggezza diventa un folle.
La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.
Bisogna spegnere l'eccesso più dell'incendio.
Ogni eccesso reca in sé il germe della propria auto-soppressione.
L'abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell'ordine; dall'ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell'educazione.
L'uomo prudente va coi piedi di piombo e preferisce peccare per difetto che per eccesso.