Solo la virtù concede un buon Karma e la più grande virtù è la compassione.— Buddha
Solo la virtù concede un buon Karma e la più grande virtù è la compassione.
Chi non ha ferite sulla mano può, con quella mano, toccare il veleno: il veleno non penetra dove non esiste ferita; né esiste peccato per chi non lo compie.
Puoi cercare in tutto l'universo qualcuno che sia meritevole del tuo amore e del tuo affetto più di te stesso e non lo troverai in alcun luogo. Tu stesso, come chiunque altro nell'intero universo, meriti il tuo amore ed il tuo affetto.
Mediante l'elevazione interiore e la padronanza di sé, il saggio edifichi un'isola che l'alluvione non possa sommergere.
L'acqua incanalano i fontanieri, gli armaioli piegano i dardi, piegano il legno i falegnami, piegano se stessi i Saggi.
Gli sciocchi agiscono distrattamente. Il saggio invece custodisce l'attenzione come il suo tesoro più prezioso.
Nella dorata guaina della compassione si nasconde talvolta il pugnale dell'invidia.
La compassione è chiamata virtù solo dai décadents.
Non si può avere compatimento per gli altri, quando abbiamo troppo da soffrire per noi stessi.
È disperante frequentare persone per cui si prova disprezzo: essere obbligati, per pura cortesia, ad ammirare cose la cui insignificanza fa compassione.
Se tutte le elemosine venissero date solo per compassione, i mendicanti sarebbero tutti quanti morti di fame.
Meglio essere invidiato che essere oggetto di compassione.
Solo chi è molto infelice ha il diritto di compatire un altro.
Non è cosa tanto nemica della compassione quanto il vedere uno sventurato che non è stato in niente migliorato, né ha punto appreso dalle lezioni della sventura, maestra somma della vita.
La vista continua di persone sofferenti fa diminuire continuamente la compassione. Invece, si diventa tanto più sensibili al dolore degli altri quanto più si è capaci di partecipare alla loro gioia.