Poesia, altro vizio solitario.
Padre, se anche tu non fossi il mio padre, se anche fossi a me estraneo, per te stesso egualmente t'amerei. Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno che la prima viola sull'opposto muro scopristi dalla tua finestra e ce ne desti la novella allegra.
Non vedo felicità di cui, perché sia, non tocchi contentarsi.
La saggezza dei proverbi sta nel contraddirsi.
Solo ciò che non si paga costa.
Ora che sei venuta, che con passo di danza sei entrata nella mia vita quasi folata in una stanza chiusa ‐ a festeggiarti, bene tanto atteso, le parole mi mancano e la voce e tacerti vicino già mi basta.
Anelo all'eternità, perchè lì troverò i miei quadri non dipinti, e le mie poesie non scritte.
Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a se stessi.
Non riuscirò mai a far capire alla gente che la poesia è l'espressione di una passione che si accende.
Gli editori credono ciecamente, con apriorismo razzistico, che la poesia sia tabù per la libreria. E lo credono anche i librai.
Il linguaggio va a tentoni come l'amore nell'oscurità del mondo, alla ricerca di una perduta immagine primordiale. Una poesia non si può fare, solo presentire.
Esiste una logica per la poesia. Non è la medesima per la filosofia. I filosofi sono da meno dei poeti. I poeti hanno il diritto di considerarsi superiori ai filosofi.
Il poeta è dall'ispirazione allacciato e padroneggiato sì forte, da non saper bene sottomettersi all'arte ed alla meditazione.
È Poesia il sublime mezzo per il quale la parola conquista lo spazio a lei necessario: comporre versi è un'attività che si potrebbe definire testografica.
Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne.